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GEODatabase, Asset Management, Distrettualizzazione e Modellazione

News pubblicata il 23 Maggio 2023
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Un’ipotesi per un Bando PNRR che possa superare le criticità dei tempi e dei costi

Il settore idrico, tra il 2021 e oggi, grazie ai bandi PNRR, ha vissuto una forte accelerazione che ha coinvolto Enti Gestori, Aziende che operano nel metering e Società fornitrici di Software e Hardware. Dalla lettura dei primi Bandi pubblicati si ha la netta impressione che ci sia, da parte degli attori in gioco, un approccio ancora improntato sul “così fan tutti” e burocraticamente condizionato da “quello che dice il codice degli appalti”, senza cogliere l’eccezionalità della situazione e le indicazioni della UE di semplificare i processi ed innovare le metodologie.

Test ed esperienze sul campo, ante PNRR, indicano che è possibile usare bene i fondi disponibili: in fretta, in modo mirato e su quello che serve prioritariamente. Va sposato il concetto che non si deve spendere ma investire e che gli investimenti devono essere strutturali, duraturi e quindi ammortizzabili; un principio, questo, che deve valere per chi risulta beneficiato dal PNRR ma ancora di più per chi deve fare senza finanziamenti.

Strategico risulta il favorire la formazione dei tecnici interni, affinché questi possano dare continuità agli investimenti effettuati.

schema di possibile roadmap con prototipo

Cuore del problema

Sono stati assegnati i primi fondi della misura M2C4-I4.2 e, come prevedibile, emergono ora le criticità della variabile tempo, che condiziona l’erogazione dei finanziamenti e guida le penali dei bandi messi a Gara, costringendo le Aziende a formare RTI (Raggruppamenti Temporanei d’Impresa) per garantire talvolta requisiti economici più che competenze concrete. Le RTI sono costrette a coniugare Cronologie dei lavori, Conoscenze di dominio, Costi e Penali in agguato.
Della cronologia dei 9 punti (a-i) dell’Art. 5 del bando M2C4-I4.2, affronteremo di seguito i punti:

  1. Monitoraggio dell’infrastruttura di rete
  2. Creazione del «GEODatabase & Asset Management»

Si tratta ora di rispondere alle specifiche di gare che demandano, ai quasi obbligatori RTI, la ricerca di modi e tempi per realizzare i due punti sopra elencati, onde restituire le informazioni rilevate già predisposte per l’utilizzo con un qualsiasi software oppure con quello in uso presso la committenza.

Tre considerazioni importanti:

  • I dati raccolti nei punti 1 e 2, e necessari per realizzare la distrettualizzazione e modellazione, sono gli stessi, indipendentemente da quale software si desideri adottare per rilevare, gestire e modellare la rete.
  • Il come travasare, nel sistema della committenza, il GEODatabase e l’Asset Management, è un “non problema” ed è assolutamente secondario, rispetto alla complessità delle attività di campo, che sono da realizzare in tempi molto brevi e con la qualità strettamente necessaria.
  • Non è assolutamente scontato che la Committenza abbia le competenze interne (skills) sufficienti e le dotazioni tecniche adeguate e per gestire e tener aggiornare le informazioni raccolte tramite il Bando di Gara. Si assiste all’errore di vincolare metodi e tecnologie di rilievo, a software e conoscenze superate invece di focalizzarsi sulle oggettive necessità future, introducendo così vincoli impropri che condizionano costi e tempi.

Provocazione su cui meditare

[…]

Per approfondire continua a leggere l’articolo:

Articolo pubblicato sulla Rivista Servizi a Rete (n.2 – marzo – aprile 2023)

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